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Set

IL NESSO TRA CIBO, ENERGIA, ACQUA: UNA VISIONE SISTEMICA

Il cibo, l’energia e l’acqua sono risorse essenziali per la vita dell’uomo sulla terra e sono altamente interconnesse. Ad esempio, l’agricoltura, con il suo considerevole impatto a livello globale, è responsabile di circa il 70% dei prelievi totali di acqua dolce [1]. Questo settore è il maggiore utilizzatore di risorse idriche a livello mondiale, dimostrando come l’acqua sia una componente cruciale della catena alimentare, coinvolgendo la produzione agricola, la silvicoltura e la pesca.

D’altra parte, l’energia riveste un ruolo vitale, contribuendo in modo sostanziale a soddisfare le esigenze globali. Si stima che il complesso sistema di produzione e filiera alimentare richieda circa il 30% dell’energia totale consumata a livello mondiale [2]. Questa energia è impiegata in svariate fasi: dal processo di produzione, al trasporto e alla distribuzione degli alimenti, oltre a essere essenziale per operazioni quali l’estrazione, il pompaggio, il sollevamento, la raccolta, il trasporto e il trattamento delle risorse idriche.

In questo contesto, emerge con chiarezza la complessa interdipendenza tra queste risorse fondamentali, sottolineando la necessità di adottare un approccio sistemico per comprendere appieno l’incidenza di ognuna di esse sulle altre. È proprio in questo quadro che prende forma il concetto del nesso acqua-energia-cibo, che si rivela di estrema utilità nel descrivere e affrontare la complessità e l’interconnessione del nostro pianeta, su cui poggiano una serie di obiettivi di portata sociale, economica e ambientale. 

In termini pratici, il nesso acqua-energia-cibo fornisce un quadro concettuale che consente di migliorare la comprensione e di analizzare sistematicamente le intricate interazioni tra l’ambiente naturale e le attività umane. Questo approccio promuove una gestione e un utilizzo più coordinati delle risorse naturali, coinvolgendo diversi settori e livelli di scala. Tale approccio sistemico offre, inoltre, la possibilità di individuare e gestire i compromessi tra queste risorse e di sviluppare sinergie attraverso le nostre risposte, permettendo così una pianificazione, un processo decisionale, un’attuazione, un monitoraggio e una valutazione più integrati ed efficienti dal punto di vista dei costi [3].

I progetti di infrastrutture idriche su larga scala, ad esempio, possono avere impatti sinergici, producendo energia idroelettrica e fornendo stoccaggio di acqua per l’irrigazione e gli usi urbani. Tuttavia, ciò potrebbe avvenire a spese dei sistemi agro-ecologici a valle e con implicazioni sociali, come i reinsediamenti. Allo stesso modo, la coltivazione di colture bioenergetiche in uno schema agricolo irriguo può contribuire a migliorare l’approvvigionamento energetico e a generare opportunità di lavoro, ma può anche comportare una maggiore competizione per la terra e le risorse idriche, con impatti sulla sicurezza alimentare locale [4]. 

La FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) ha individuato tre aree di lavoro per identificare, valutare e gestire interazioni tra nessi, considerando gli impatti che ogni cambiamento – una decisione politica, un investimento su larga scala o un cambiamento nelle pratiche agricole – può avere al di là degli obiettivi e della scala prevista. 

Le aree di lavoro sono: evidenze, sviluppo di scenari e opzioni di risposta [4]. Queste aree non descrivono un insieme lineare di fasi, ma sono aree di lavoro complementari, interconnesse dal dialogo con le parti interessate.

  • Evidenze, cioè dati: servono per valutare e analizzare le interazioni dell’asse e i dati raccolti. Devono essere affidabili, pertinenti e tempestivi. Il collegamento con i sistemi di osservazione esistenti e pianificati in tutto il mondo e il supporto allo sviluppo di nuovi sistemi, strumenti e servizi, sono essenziali [5].  
  • Sviluppo di scenari: esplora questioni strategiche, rivede le politiche e decisioni di investimento, serve per creare un “terreno comune” e una migliore comprensione delle interrelazioni tra acqua, energia e cibo e dei fattori che ne sono alla base. Gli scenari descrivono un insieme di sviluppi futuri multipli e ugualmente plausibili in un mondo intrinsecamente incerto. [4]
  • Opzione di risposta: si riferisce alla pianificazione e all’attuazione di nuove politiche, investimenti, regolamenti e incentivi (come sussidi, promozione di modelli di business appropriati, meccanismi istituzionali, strumenti finanziari e fondi/strutture di finanziamento, legislazione, strumenti politici e supporto), lo sviluppo delle capacità e la formazione e gli interventi tecnici. Inoltre anche al processo di valutazione e confronto degli impatti dei diversi interventi [4].

Nell’ottica del cambiamento climatico, questo approccio integrato offre un quadro concettuale, essenziale per comprendere interconnessioni complesse e identificazione di possibili soluzioni. L’approccio del nesso cibo-energia-acqua fornisce così spunti interessanti per la valutazione di possibili strategie di mitigazione e adattamento sicurezza alimentare, approvvigionamento delle risorse oltre che sviluppare soluzioni integrate per migliorare la resilienza delle comunità e contribuire alla conservazione delle risorse naturali

Articolo a cura di Bruna Anzà, Volontaria Italian Climate Network

Credits immagine di copertina: Flickr.com

Bibliografia

[1] FAO. 2011a. The state of the world’s land and water resources for food and agriculture (SOLAW) – Managing systems at risk. Rome: Food and Agriculture Organization of the United Nations and London, Earthscan.

[2] FAO. 2011b. Energy-smart food for people and climate. Issue Paper. Rome: Food and Agriculture Organization of the United Nations.

[3] FAO (2014) The Water-Energy-Food Nexus—A New Approach in Support of Food Security and Sustainable Agriculture. Food and Agriculture Organization of the United Nations, Rome.

[4] FAO. 2012a. Energy-Smart Food at FAO: An Overview. Environment and Natural Resources Management Working Paper No. 53. Rome: Food and Agriculture Organization of the United Nations.

[5] Clark et al. 2013. NAF-SAR Workflow. Working Draft. University of Southampton and FAO, Rome

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