04
Dic

La COP al via: voci e impressioni dalla cerimonia di apertura

di Francesca Casale, Anna Laura Rassu e Anna Rizzo

La Conferenza è ufficialmente iniziata: dopo il primo giorno di apertura dei lavori, lunedì 3 dicembre si è tenuta la cerimonia di apertura della COP24 presso l’Arena Spodek nella cittadina mineraria di Katowice.

Ha aperto i lavori il Presidente della COP23, Bainimarama (Fiji), che ha fatto appello all’urgenza dei lavori  di questa COP poiché la finestra temporale per agire contro il cambiamento climatico si chiuderà molto velocemente e ci vogliono sforzi cinque volte maggiori di quelli attuali.

Dopo la consegna simbolica del martelletto da parte del Primo Ministro delle Fiji, Frank Bainimarama, al presidente Kurtyka, la presidenza polacca ha dato il suo caloroso benvenuto all’assemblea.

Quest’anno per la quarta volta la presidenza appartiene alla Polonia che vuole presentarsi come il paese esempio per la transizione energetica, attirando le critiche della società civile presente. Hanno preso la parola il Presidente della Repubblica Andrzej Duda, il Ministro dell’ambiente Kowalczyk, il Presidente della COP e il Sindaco di Katowice Krupa.

Katowice è stata scelta in quanto rappresenta il cuore della Slesia mineraria, dall’inizio del secolo basa la sua economia sull’estrazione delle risorse naturali, prima fra tutte il carbone. Su questo punto insistono molto i rappresentanti polacchi: Katowice come simbolo di una “transizione giusta, che non si può realizzare senza tener conto delle esigenze della popolazione”, sottolineano parlando anche di “carbone pulito” (ottenuto installando processi di carbon capture and storage negli impianti a carbone esistenti). “Siamo moderni ma tradizionali, non possiamo permettere che la gente di Katowice si senta considerata come il passato, dobbiamo dare loro anche una nuova speranza”.

Il passaggio di martelletto assume quindi un significato ancora più forte e simbolico: dalle Fiji, un paese minacciato nella sua stessa esistenza dai cambiamenti climatici, alla Polonia, un paese si sente minacciato nel proprio sviluppo dalla transizione energetica necessaria a sconfiggere questi cambiamenti.

Durante i discorsi dei delegati emerge spesso lo Special Report dell’IPCC, pubblicato ad ottobre di quest’anno per sottolineare gli impatti che l’aumento della temperatura di 1.5°C comporta e di come si possa limitare il riscaldamento globale entro questa soglia.

L’urgenza di agire è stata ripresa in diversi interventi: “we are in trouble, in deep trouble”, siamo nei guai – così ha esordito il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, sottolineando come il cambiamento climatico stia correndo più veloce di noi, con effetti disastrosi sia nel Nord che nel Sud del mondo. Non possiamo permetterci di fallire a Katowice. Abbiamo le conoscenze per agire, ha asserito Maria Fernanda Espinosa (Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU) ora occorre la volontà politica per attuarle. Nel suo intervento ha inoltre sottolineato, unica tra tutti, lo spinoso tema dei migranti climatici.

La Banca Mondiale si dice pronta ad investire 200 miliardi di dollari per la mitigazione e l’adattamento nei paesi più poveri, sottolineando come l’adattamento sia al momento sotto finanziato e sia quindi necessario proteggere i paesi più vulnerabili e colpiti.

A conclusione dell’evento, Sir David Attenborough ha voluto dare voce alle opinioni della società civile tramite l’iniziativa “The People’s Seat”, ovvero una campagna rivolta alla società civile (#TakeYourSeat), per dare voce alle richieste della popolazione per la lotta ai cambiamenti climatici e mantenere alta la pressione sui governi.

You are donating to : Italian Climate Network

How much would you like to donate?
€10 €20 €30
Would you like to make regular donations? I would like to make donation(s)
How many times would you like this to recur? (including this payment) *
Name *
Last Name *
Email *
Phone
Address
Additional Note
Loading...