QUESTIONI DI GENERE NEGLI ORGANI DELL’UNFCCC
La Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, UNFCCC, si avvale dell’apporto di diverse entità istituzionali, tra cui gli “organi costituiti” (constituted bodies), per la sua attuazione e coordinamento. Questi organi, istituiti in seguito a specifiche decisioni durante le Conferenze delle Parti, hanno il ruolo di facilitare l’intero processo di negoziazione perseguendo obiettivi ben delineati. Uno di questi obiettivi è l’integrazione delle questioni di genere.
Nel contesto di tale obiettivo, nel 2014 il Programma di lavoro di Lima sul genere (LWPG) ha incaricato il Segretariato UNFCCC di fornire assistenza tecnica agli organi costituiti per esaminare e approfondire l’importanza del genere nel loro lavoro. Tale impegno è stato rinnovato e ampliato con l’aggiornamento del Piano d’Azione di Genere durante la COP25, nel 2019. Ora, oltre alla continuazione del supporto tecnico, i presidenti degli organi costituiti sono tenuti a riferire sui progressi fatti relativamente alle questioni di genere, e il Segretario deve riassumere queste informazioni in un rapporto biennale. Inoltre, per facilitare lo scambio di idee e di esperienze, il Segretariato ha il compito di organizzare un dialogo tra i presidenti degli organi costituiti, promuovendo così un maggiore impegno sulla questione del genere.
Proprio durante l’ultima giornata di negoziazioni preliminari, giovedì 15 giugno si è tenuto questo tipo di incontro tra i diversi organi, che hanno discusso dei passi avanti fatti nell’integrazione della prospettiva di genere nei loro processi.
Gli organi costituiti hanno sviluppato metodi propri per integrare la prospettiva di genere nelle loro attività. Nonostante ciò, alcuni elementi comuni che caratterizzano queste pratiche hanno dimostrato un progresso sostanziale nell’adozione di un approccio sistematico all’inclusione del genere in un numero crescente di attività. Tra queste, si include: l’integrazione del genere come un elemento trasversale in tutte le pratiche; la designazione di rappresentanti o gruppi di lavoro dedicati al genere per promuovere e monitorare l’integrazione di queste prospettive nel lavoro dell’organo; comunicazioni inclusive e sensibili al genere, come l’uso di un linguaggio e di immagini che rispettino le diversità; coinvolgimento di organizzazioni o esperti in questioni di genere; collaborazione con altri organi; organizzazione di webinar e sessioni di formazioni sul tema.
Il Katowice Committee of Experts on the Impacts of the Implementation of Response Measures (KCI) si impegna a integrare la questione di genere nelle sue attività, concentrandosi su quattro aree: transizione equa dei lavoratori, diversificazione economica, sviluppo di strumenti per valutare gli impatti e analisi degli effetti delle misure di risposta. Tra le prossime attività, il KCI prevede di pubblicare diversi documenti che affrontano il monitoraggio della transizione equa e la diversificazione economica, oltre al ruolo del settore privato nella mitigazione dei cambiamenti climatici, sempre considerando la prospettiva di genere.
Il Paris Committee on Capacity-building (PCCB) ha adottato diverse misure, tra cui la nomina di un referente per le questioni di genere e l’ampliamento della rete di organizzazioni che si focalizzano sul tema. Ha integrato la prospettiva di genere in varie pubblicazioni, come il PCCB toolkit, e corsi online. Inoltre, ha collaborato con altri organi per colmare le lacune legate al genere, e si impegna a garantire un equilibrio di genere, utilizzare un linguaggio inclusivo e coinvolgere attivamente le donne in eventi e pubblicazioni.
Il Technology Executive Committee (TEC) promuove l’adozione di soluzioni tecnologiche sensibili al genere per combattere i cambiamenti climatici, proteggendo al contempo le conoscenze e le pratiche locali, indigene e tradizionali in vari settori, al fine di migliorare la resilienza climatica. Questo si traduce in un forte sostegno alla piena partecipazione e leadership di donne e ragazze nei campi della scienza, tecnologia, ricerca e sviluppo. Attualmente, il committee sta lavorando in collaborazione con un altro organo, il Climate Technology Centre and Network (CTCN), per sviluppare un elenco di esperte in genere e tecnologia climatica, che sarà presto reso pubblico.
Il Climate Technology Centre and Network (CTCN) dedica almeno l’1% del suo budget all’integrazione delle questioni di genere in tutte le attività, permettendo ai paesi di beneficiare del suo supporto per un’azione climatica sensibile al genere. La politica di genere del CTCN sarà rivista quest’anno, includendo contributi da vari consigli consultivi. Collabora con la Women and Gender Constituency per promuovere soluzioni climatiche equilibrate sul piano di genere. Un esempio di questa collaborazione è il programma “Gender Just Climate Solution Awards”, che premia iniziative climatiche comunitarie incentrate sull’uguaglianza di genere. Infine, offre un programma di mentoring per chi vince il premio, facilitandone la partecipazione alla COP e la comprensione dei meccanismi della convenzione.
Il Consultative Group of Experts (CGE) si impegna a integrare la prospettiva di genere fornendo supporto tecnico e favorendo la partecipazione delle donne nel suo lavoro. L’organo collabora con altri gruppi di esperti sotto la Convenzione e l’Accordo di Parigi su vari temi, inclusi la trasparenza e il genere. Ha fatto progressi significativi nell’aumentare la rappresentanza delle donne, sia nella propria struttura che nelle attività di formazione.
Lo Standing Committee on Finance (SCF) sta includendo la prospettiva di genere nelle seguenti quattro aree relative ai finanziamenti climatici: valutazione biennale dei flussi finanziari per il clima, rapporto sulle necessità dei Paesi in via di sviluppo, Forum e linee guida dei meccanismi finanziari. Si sta impegnando inoltre per migliorare la formulazione e divulgazione di buone pratiche in materia di genere nella finanza climatica.
Il Facilitative Working Group of the Local Communities and Indigenous Peoples Platform (FWG LCIPP) ha cercato di raggiungere l’equilibrio di genere sin dalla fondazione, e il 64% dei suoi membri attuali è composto da donne. L’organo si impegna a favorire una partecipazione inclusiva delle donne indigene e delle donne delle comunità locali in tutti i processi dell’UNFCCC. Lavora sul Piano d’Azione di Genere dell’UNFCCC per organizzare dialoghi e sostenere l’integrazione di genere, con l’obiettivo di assicurare un’azione climatica giusta ed equa che consideri le esigenze delle donne indigene e delle donne delle comunità locali.
Il Least Developed Countries Expert Group (LEG) assiste i paesi meno sviluppati (PVS) per integrare le questioni di genere nei propri piani di adattamento al clima. A partire dal 2001, ha promosso l’integrazione del genere attraverso guide tecniche, strumenti e workshop. Lavora in sinergia con altri enti per fornire consulenza tecnica su come incorporare la dimensione di genere nei piani di adattamento dei PVS. Ha realizzato progressi significativi nel riconoscere l’uguaglianza di genere come una priorità nei piani di adattamento nei PVS.
L’Adaptation Fund Board (AFB) ha inserito l’uguaglianza di genere nei suoi obiettivi strategici per promuovere un adattamento ai cambiamenti climatici che sia più inclusivo e sostenibile. Nel 2016 ha adottato un piano d’azione di genere, aggiornato recentemente, che enfatizza l’importanza di considerare e affrontare vari fattori sociali e culturali che influenzano la vita di tutti. Attualmente sta migliorando il sistema di monitoraggio e tracciamento dei progressi attraverso lo sviluppo di un quadro di valutazione di genere e la produzione di casi studio. Sta inoltre offrendo corsi di formazione sul genere al suo personale e progetta di creare un corso online sull’integrazione delle questioni di genere nel ciclo di vita dei progetti.
Il Warsaw International Mechanism on Loss and Damages Executive Committee (WIM ExCom) ha adottato un approccio di genere inclusivo nel suo piano di lavoro 2023-2027, enfatizzando l’uso di dati differenziati di genere e l’unione tra prospettive di genere e diritti umani nei piani d’azione dei gruppi di esperti. Attualmente, metà dei membri dell’organo sono donne e la parità di genere è presente nella maggior parte dei gruppi di tecnici.
Il Clean Development Mechanism s’impegna a integrare le politiche di genere nella selezione degli esperti e in tutte le sue attività. Inoltre, collabora con l’Advisory Board, un organo costituito dell’Articolo 6 dell’Accordo di Parigi, per continuare e potenziare l’integrazione di genere nei processi negoziali.
L’Article 6.4 Supervisory Body s’impegna a garantire un equilibrio di genere nella composizione dei suoi membri. Durante le future riunioni, il Comitato terrà conto del Programma di lavoro di Lima sul genere e del suo piano di azione, integrando le azioni pertinenti nel proprio lavoro.
Il Paris Agreement Implementation and Compliance Committee (PAICC) ha iniziato a operare di recente, ma ha già una composizione equilibrata in termini di genere, con 6 membri femminili su un totale di 12. Il suo ruolo principale è facilitare l’attuazione dell’Accordo di Parigi e promuovere il rispetto degli impegni da parte delle Parti. Si occupa, inoltre, di questioni sistemiche relative alle sfide nell’attuazione dell’Accordo, inclusi aspetti legati al genere.
Articolo a cura di Camilla Pollera, volontaria di Italian Climate Network