giovani cop28
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Giu

GIOVANI INCLUSI VERSO COP28?

Da qualche anno i giovani stanno chiedendo con sempre più determinazione una maggiore e reale  inclusione nel processo negoziale. Durante le ultime conferenze sono stati fatti alcuni passi avanti con iniziative specifiche dedicate proprio a dare più spazio di dialogo e confronto a ragazze e ragazzi: dalla nomina della climate champion all’istituzione dell’international youth delegate programme, dall’edizione milanese della Youth4climate, nel 2021, fino alla Youth4Capacity, una serie di eventi e attività per rafforzare il ruolo dei giovani nell’azione per il clima. Ma cosa prevedono nel concreto queste iniziative?  

Dopo che la presidenza egiziana a COP27 aveva nominato la prima Inviata Speciale dei Giovani, Omnia El Omrani, e aveva confermato un padiglione gestito e dedicato ai giovani insieme alla realizzazione di dialoghi più strutturati tra giovani e presidenza (di cui abbiamo parlato qui), la presidenza UAE cerca di non abbassa l’asticella. Vero la COP28, sulle tracce lasciate dalla presidenza precedente, quella emiratina nomina la prima Youth Climate Champion, Shamma Al Mazrui, con l’obiettivo di amplificare il lavoro delle organizzazioni gestite e incentrate sui giovani all’interno del processo COP. 

Includendo gli uscenti YOUNGO global focal point ai lavori, la presidenza di Dubai lancia inoltre l’International Youth Climate Delegates Programme, un programma che ha selezionato 100 giovani provenienti da tutto il mondo con l’obiettivo di assicurare la partecipazione alle COP dei gruppi meno rappresentati, dando priorità ai giovani provenienti dai paesi meno sviluppati, piccoli Stati insulari in via di sviluppo, popolazioni indigene e altri gruppi minoritari in tutto il mondo. Un’iniziativa molto positiva, che da mero meccanismo di partecipazione dei gruppi meno rappresentati, potrebbe allargarsi e diventare un modello formale di inclusione dei giovani alle COP, se fosse istituzionalizzata ed estesa a tutti i paesi del mondo. In tal senso, come previsto, tra i giovani selezionati pochi sono quelli provenienti dal Global North.

In linea con le volontà della presidenza emiratina, di inclusione dei giovani se ne è parlato proprio in questi giorni a Bonn, dove si è svolta la sessione sulla Youth Stocktake (di cui ve ne abbiamo parlato in questo articolo), un momento di riflessione tra giovani e Presidenza per fare il punto sulle  sfide nell’inclusione giovanile.  Un momento importantissimo, mai svoltosi prima, ma ritenuto da alcuni partecipanti poco costruttivo poichè “Ci hanno detto che ci avrebbero dato ascolto, ma ci è stato a mala pena dato il tempo per parlare di cosa abbiamo veramente bisogno.” ha twittato una partecipante alla fine dell’incontro. Ascolto che è  mancato anche nell’ultimo giorno in cui è stato completamente escluso dall’agenda finale il Mitigation Work Programme, che invece YOUNGO promuoveva,  che danneggia sostanzialmente l’ambizione trasformativa della COP28.

Nel frattempo l’Italia continua a impegnarsi con un movimento globale per sostenere l’azione climatica dei giovani, tramite empowerment e risorse, con il proseguimento dell’iniziativa Youth4Climate, presente a Bonn durante la giornata Youth4capacity. Evento che  nel 2021 ha portato 400 giovani a discutere insieme proposte presentate alla COP26, lo  scorso anno 150 a New York, quest’anno continuerà’ con gli obiettivi di Youth4Climate: Sparkling Solutions!, per consentire ad un gruppo di giovani di ricevere fino a 20000 USD, percorsi di mentorship e formazione per realizzare le loro idee innovative. Per parlare di inclusione dei giovani bisogna considerare l’empowerment tramite formazione ed educazione,  la realizzazione di processi strutturati, istituzionalizzati rappresentativi e a lungo termine e le risorse, come ci ricorda anche il policy brief delle Nazioni Unite di aprile 2023 . Le iniziative sono tante, i passi continuano ad esserci, ma i risultati sull’effettiva inclusione dei giovani, a partire dalla loro partecipazione nei negoziati sono tutti da vedere. 

È il momento di passare dalla teoria alla pratica, e noi continuiamo ad essere fiduciosi.

Articolo a cura di Aurora Audino, volontaria di Italian Climate Network

Immagine di copertina: foto di Devin Avery via Unsplash

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