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Nov

IL RUOLO DELLE UNIVERSITÀ NEL RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO EMISSIONI NETTE ZERO

Il padiglione italiano nella giornata di mercoledì 16 novembre ha ospitato un side event organizzato dalla rete delle università per lo sviluppo sostenibile (RUS). 

La rete è nata nel 2016 con l’obiettivo di condividere esperienze sui temi della sostenibilità tra Atenei italiani, ad oggi 84 aderenti. Ogni università sviluppa attività che possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 coinvolgendo attori interni ed esterni all’Ateneo, a livello locale e nazionale. Il personale delle università che hanno aderito negli anni alla rete RUS fa ricerca sulle tematiche di sostenibilità ambientale, ma sviluppa anche attività di educazione per gli studenti e si occupa di advocacy per diffondere le best practices sviluppate dall’università stessa. Una delle principali attività della rete RUS è migliorare la gestione degli aspetti ambientali e sociali degli Atenei, tramite un osservatorio permanente dello stato della sostenibilità costituto dal Comitato di Coordinamento e specifici Gruppi di Lavoro su temi considerati prioritari: pubblica annualmente un proprio Report sulle attività svolte e i Report di Sostenibilità delle Università aderenti alla rete.

L’attività di riduzione delle emissioni viene fatta con progetti all’avanguardia dalle università. Un esempio è lo sviluppo della comunità energetica rinnovabile del Politecnico di Milano, con il supporto della cooperativa energetica ènostra, che sfrutterà diversi edifici dell’università per l’installazione di pannelli fotovoltaici, ma anche edifici privati, coinvolgendo centinaia di cittadini. Un altro esempio è il “Living Lab” del Campus di Savona dell’Università degli Studi di Genova, che ha sviluppato un edificio smart, auto-sufficiente e a emissioni zero. Si può menzionare anche il progetto “UNITI – Circular Economy”, lanciato dall’Università degli Studi di Padova, per attivare sinergie tra le università, il territorio e le imprese sui temi di economia circolare, e organizzare workshop e summer school.

Dall’esempio portato avanti a livello italiano dalla RUS nel 2019, in vista della COP26 con Presidenza UK, è nata anche la UK Universities Climate Network (UUCN), una rete di ormai più di 85 università che si sono poste l’obiettivo di rinnovare i propri campus per raggiungere le emissioni nette zero, e di fare educazione per diffondere la cultura della sostenibilità.

L’obiettivo della rete UK è porsi come punto di riferimento, in termini di sostenibilità, per le comunità locali. Inoltre le università britanniche cercano di favorire la ricerca interdisciplinare sulle tematiche ambientali, tra i ricercatori dei diversi dipartimenti.

La finalità principale della rete UUCN è rendere consapevoli gli studenti dell’impatto di tutte le loro azioni, puntando sull’educazione e sul coinvolgimento in attività a favore del clima e della sostenibilità, ad esempio in ambito di riduzione delle emissioni, trasporti, economia circolare, e investimenti responsabili.

All’evento che si è svolto durante  la COP27 hanno partecipato i referenti della UUCN dell’Università di Cambridge e del King’s College, portando alcuni esempi di “educazione sostenibile” che hanno implementato nelle rispettive università. Un’iniziativa molto interessante è il corso “Sustainability&Climate: learn, discover, take action”, un modulo online co-creato con gli studenti del King’s College di Londra, disponibile a tutti per approfondire le tematiche ambientali.

I rappresentanti della rete italiana RUS hanno voluto invece sottolineare l’importanza dell’educazione alle tematiche ambientali e di sostenibilità, facendo presente che per la futura lotta ai cambiamenti climatici sarà essenziale avere professionisti preparati sul tema, con una nuova visione del problema e che siano capaci di approcciarsi in maniera interdisciplinare, aspetti questi che vengono portati avanti anche dai giovani osservatori delle Conferenze delle Parti dell’UNFCCC.

All’interno della rete RUS, infatti, uno dei 7 gruppi di lavoro è incentrato proprio sull’educazione. 

Su questo argomento, la presidente della RUS Patrizia Lombardi, dal Politecnico di Torino, nel suo intervento ha menzionato con orgoglio il nuovo corso di dottorato su sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici, il primo in Italia, che propone un approccio trans-disciplinare alla ricerca su questi temi, affrontando gli aspetti ambientali, sociali, tecnologici, economici e legati alla salute umana. Il dottorato nazionale è un network di centri di ricerca pubblici e privati interconnessi, e vede la collaborazione di oltre 50 università italiane, coordinate dall’Istituto Universitario di Studi Superiori (IUSS) di Pavia.

Articolo a cura di Francesca Casale, volontaria sezione Clima e Advocacy

Immagine di copertina: foto di Francesca Casale

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