04
Giu

VERSO COP16, ANCORA 5 MESI PER SALVARE LA NATURA

Si sono chiusi mercoledì 29 maggio i negoziati intermedi sulla biodiversità in preparazione di COP16 che si terrà ad ottobre in Colombia. 

Le delegazioni nazionali sono arrivate a Nairobi poco dopo le devastanti alluvioni e inondazioni che hanno colpito il Kenya e che hanno messo davanti agli occhi di tutti l’urgenza di affrontare la perdita di biodiversità. Infatti, il miglior strumento che abbiamo per rallentare l’aumento delle temperature globali è affidarci alla natura. Gli oceani e le foreste possono concorrere ad assorbire fino a un terzo delle emissioni globali, necessarie per mantenere le temperature globali sotto l’ 1.5 C°.

Tra cinque mesi si terrà la prossima Conferenza ONU sulla tutela della biodiversità, la COP16, in Colombia. E due sono le aree di intervento su cui i Paesi membri devono urgentemente lavorare ed aumentare l’ambizione. 

In primo luogo, bisogna tradurre l’Accordo Kunming-Montreal in ambiziose strategie nazionali per la tutela della biodiversità.  Questo Accordo, approvato nel 2022 a COP15, contiene gli obiettivi di questo decennio per proteggere e ripristinare la biodiversità, come avevamo spiegato qui. A Cali, i Paesi membri della Convenzione dovranno dimostrare l’allineamento delle loro strategie e piani d’azione nazionali per la biodiversità (o NBSAP) con i 23 obiettivi contenuti all’interno dell’Accordo Kunming-Montreal. 

Ad oggi, però, 186 Paesi (su 193 n.d.r) devono ancora aggiornare le proprie strategie nazionali e solo 10 Paesi hanno inviato l’aggiornamento dei propri NBSAPs sul sito della Convenzione CBD. All’appello manca sia l’Italia che la Colombia che ospiterà la prossima COP16. 

Durante i negoziati questa settimana, i Paesi hanno avuto lunghissime discussioni su ogni riga del preambolo del testo sull’aggiornamento degli NBSAPs, senza concentrarsi sul cuore della questione, ossia l’ambizione dei nuovi piani nazionali. Inoltre, i Paesi in via di sviluppo (o che quanto meno si presentano come tali in queste sedi negoziali), come Cina, Brasile e Egitto, Indonesia, si sono scontrati coi Paesi sviluppati, come UE, Canada, Australia, chiedendo di riconoscere – e mantenere il riferimento all’interno del testo – le difficoltà a cui molti Paesi devono far fronte nell’aggiornare i propri NBSAPs a causa della mancanza di sostegno finanziario adeguato e tempestivo.   

La finanza, infatti, rappresenta la seconda area di intervento su cui i Paesi membri devono urgentemente lavorare in vista di COP16

In Colombia, le Parti dovranno impegnarsi per colmare il gap finanziario sulla biodiversità, che ammonta a 700 miliardi di dollari all’anno, e lavorare perché gli obiettivi contenuti nell’Accordo Kunming-Montreal possano essere implementati e raggiunti grazie ad adeguate risorse finanziarie a supporto. In particolare, nel target 19 dell’Accordo si prevede di aumentare in modo progressivo il livello di risorse finanziarie mobilitando almeno 200 miliardi di dollari all’anno entro il 2030. Queste risorse finanziarie dovranno andare a supportare i Paesi nell’implementazione di tutti gli obiettivi contenuti dell’Accordo, inclusi gli obiettivi di tutela e ripristino della biodiversità terrestre e marina.

Nel testo finale sulle risorse finanziarie approvato a Nairobi si chiede ai Paesi membri di sviluppare e aggiornare piani finanziari nazionali per la biodiversità (national biodiversity finance plans) al fine di supportare l’effettiva attuazione degli obiettivi contenuti nell’Accordo Kunming-Montreal. 

Si richiede, inoltre, al settore privato e alle istituzioni finanziarie di fare la propria parte, sostenendo l’implementazione della nuova strategia globale a tutela della biodiversità, allineando flussi finanziari privati a favore degli obiettivi contenuti nell’Accordo Kunming-Montreal. Si fa anche riferimento a possibili sinergie tra la finanza del clima (che verrà discussa a Bonn durante i negoziati intermedi sul cambiamento climatico in vista di COP29) e quella a tutela della biodiversità.

Tuttavia, il testo approvato a Nairobi presenta ancora più di 200 parentesi, il che non sorprende dato che la finanza è stato il nodo chiave di COP15 e sarà uno dei temi più dibattuti anche a COP16.

Estratto del testo sulle risorse finanziarie approvato a Nairobi

Come società civile ci auspichiamo che nuovi finanziamenti verranno annunciati prima che i capi di governo si rechino in Colombia ad ottobre e che adeguati impegni e fondi finanziari riusciranno a portare una svolta nell’azione internazionale di tutela della biodiversità che sta scomparendo a un ritmo senza precedenti.

Articolo a cura di Margherita Barbieri, Volontaria Italian Climate Network

You are donating to : Italian Climate Network

How much would you like to donate?
€10 €20 €30
Would you like to make regular donations? I would like to make donation(s)
How many times would you like this to recur? (including this payment) *
Name *
Last Name *
Email *
Phone
Address
Additional Note
Loading...