08
Nov

A COP27 GLI STATI DELL’AFRICA OCCIDENTALE CHIEDONO A GRAN VOCE RISULTATI SU RIDUZIONE EMISSIONI, FINANZA CLIMATICA E LOSS AND DAMAGE

La Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Economic Community of West African States, ECOWAS) partecipa alla COP27 con una rappresentanza molto ampia, e torna ad avere il suo padiglione dedicato per la prima volta dal 2015, alla COP21 di Parigi. Questa scelta è dettata dalla volontà di far sentire a gran voce il punto di vista dei suoi 15 stati membri ai negoziati. 

L’Africa occidentale è una delle aree più colpite dagli impatti dei cambiamenti climatici: nove dei trenta paesi più vulnerabili appartengono a questa regione. L’innalzamento annuale delle temperature è 1,5 volte superiore alla media globale e, di conseguenza, eventi estremi quali alluvioni e siccità sono sempre più frequenti e intensi. E questo nonostante tutti i paesi dell’area siano insieme responsabili solo dell’1,8% delle emissioni globali di gas serra. Pertanto, far fronte al cambiamento climatico è una questione di sopravvivenza per la regione, che teme un fallimento di questa Conferenza delle Parti.

In particolare, l’ECOWAS ha fatto sapere che considerebbe inevitabilmente la COP27 un fallimento se i risultati non riflettessero le priorità della regione:

  • Aggiornare gli obiettivi di riduzione delle emissioni per renderli coerenti con lo scenario +1,5°C, soprattutto da parte dei paesi che emettono di più;
  • Rendere operativi i nuovi meccanismi di mercato dell’Articolo 6 dell’Accordo di Parigi per generare nuove opportunità di finanziamento per la regione;
  • Progredire nei lavori dell’Adaptation Committee per passare dalla fase di programmazione a quella di implementazione in tema di adattamento;
  • Lanciare ufficialmente una Loss and Damage Facility per aiutare la regione a far fronte alle perdite e ai danni causati dagli impatti del cambiamento climatico;
  • Stanziamento da parte dei paesi sviluppati dei 100 miliardi di dollari annuali promessi, fissando  un nuovo obiettivo post-2025 che si basi su stime effettive dei bisogni dei paesi in via di sviluppo.

Purtroppo, molti di questi obiettivi non possono che sembrare troppo ambiziosi, in particolare l’istituzione di una Loss and Damage Facility, data la lentezza con cui i negoziati procedono su questo tema: il Loss and Damage è stato incluso per la prima volta in agenda all’apertura di COP27, ma ciò riflette semplicemente la volontà delle Parti di discutere il tema, e molti paesi sviluppati sembrano ancora restii all’idea di istituire un vero e proprio meccanismo di finanziamento.

Per dimostrare il proprio impegno negli sforzi volti a contrastare la crisi climatica, L’ECOWAS ha inoltre presentato la nuova Strategia regionale per il clima dell’Africa occidentale, adottata ad aprile 2022. Lo scopo è accelerare gli impegni di mitigazione e adattamento della regione e favorire il coordinamento delle strategie nazionali a medio e lungo termine, con orizzonti temporali al 2030 e al 2050. Un obiettivo importante della strategia è “la promozione di nuovi approcci per mobilitare risorse finanziarie endogene ed esogene”, condizione imprescindibile per i paesi meno ricchi della regione, che non hanno le risorse per incrementare le proprie azioni di mitigazione e adattamento. Ciononostante, questi mostrano probabilmente più ambizione di paesi che avrebbero invece i mezzi per fare la loro parte in base al principio del fair share.

Articolo a cura di Teresa Giuffrè, volontaria sezione Clima e Advocacy

Foto di copertina: di Teresa Giuffrè

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