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Mag

Bonn, seconda settimana: l’APA discute la strada verso Marrakech

di Rachele Rizzo

La seconda settimana di negoziato inizia con una fitta agenda per le negoziazioni dell’APA. Durante l’incontro di ieri i Paesi hanno presentato le proprie aspettative sullo scopo ed i principali nodi da sciogliere rispetto ai punti dell’agenda, così come una proposta per la strutturazione del lavoro e i “compiti a casa” delle Parti in vista della COP22 di Marrakech.

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Contributi Nazionali Volontari (INDC)

Il punto 3 dell’agenda chiede alle Parti di raggiungere un accordo sulle caratteristiche comuni dei Contributi Nazionali Volontari (NDCs), per favorirne la trasparenza e la comparabilità, e un metodo chiaro di rendicontazione. Ha aperto la discussione l’Unione Europea (UE), la quale ha dichiarato che questo punto sulla mitigazione e sulla contabilità è prioritario. La Giordania (Like-Minded Developing Countries) ha ribattuto dicendo che gli NDC si riferiscono anche ad adattamento e finanza e che, viste le responsabilità comuni ma differenziate, ci deve essere una richiesta meno esigente per i Paesi in via di sviluppo nel riportare progressi verso i loro obiettivi. Colombia (AILAC), Svizzera e Australia concordano sulla necessità che gli NDC siano chiari e comparabili e che quindi siano necessarie delle linee guida al riguardo. Svizzera, Australia, Stati Uniti, Granada e UE ricordano come questo specifico punto si riferisca alla sezione sulla mitigazione dell’Accordo e questo sia indispensabile per raggiungere l’obiettivo di riscaldamento massimo di 1.5°C. Altri Paesi, tra i quali il Sudafrica e la Cina, includono anche in questo punto l’adattamento e ricordano l’importanza del trasferimento delle competenze per far sì che tutti i Paesi possano monitorare i propri progressi.

Comunicazioni sulle misure di adattamento

Il punto 4 dell’agenda è quello fortemente voluto dal G77+Cina e la discussione su questo punto è più distesa, tutti i Paesi chiedono flessibilità nel formato della comunicazione per non aggiungere un ulteriore difficoltà nel comunicare progressi. Lo scopo di questa comunicazione è di evidenziare le priorità e condividere le esperienze positive, nonché ottenere trasparenza e chiarezza.

Quadro per la trasparenza

“La trasparenza è il pilastro dell’Accordo”, come citato dalla Svizzera. I Paesi sono tutti concordi sul fatto che la trasparenza descritta nell’articolo 13 (punto 5 dell’agenda) sia necessaria per rendere credibile l’Accordo. Linee guida per la revisione dovranno essere stabilite entro il 2018. Nonostante il poco tempo a disposizione, i Paesi non partono da zero, ci sono già delle disposizioni nella Convenzione Quadro da cui partire per renderle più efficaci. Il nodo da sciogliere è la clausola sulla flessibilità, la quale indica requisiti meno stringenti per i Paesi in via di sviluppo, che possono avere più difficoltà nella raccolta dei dati, ma allo stesso tempo bisogna prevenire il rischio che la flessibilità sia utilizzata per nascondere lacune ed essere meno trasparenti.

Global stocktake (revisione complessiva)

La prima revisione complessiva (punto 6 dell’agenda) riguarda il progresso verso gli obiettivi dell’Accordo. Il primo global stocktake sarà intrapreso nel 2023, dopodiché sarà effettuato ogni cinque anni. La discussione ha riguardato le modalità della revisione ed i possibili partner per portare avanti questo esercizio, ad esempio si parla del ruolo che l’IPCC potrebbe giocare in futuro per supportare la valutazione. Questo esercizio potrebbe inoltre essere utile per mantenere alto il livello di ambizione, per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica e per dar forza ai processi decisionali nazionali.

Comitato per facilitare il processo di implementazione e promuovere la conformità con l’Accordo

Il dibattito sul punto 7 dell’agenda è ancora ad uno stato prematuro. Le discussioni si sono concentrate sulla differenza tra la natura facilitativa per l’implementazione dell’Accordo e il mandato di promuovere la conformità con l’Accordo. Questo punto richiede la formazione di un comitato di esperti di natura facilitativa, trasparente, non pregiudizialmente negativa e non punitiva. Le Parti inizieranno nei prossimi giorni a discutere la struttura del comitato e quali saranno i suoi compiti.

Implementazione dell’Accordo di Parigi ed entrata in vigore anticipata

Le discussioni sul punto 8 dell’agenda hanno dimostrato come ci sia la volontà che l’Accordo entri in vigore in anticipo, ma allo stesso tempo alcune Parti sono preoccupate che alcuni importanti processi non siano pronti e che non sia saggio accelerarne eccessivamente le negoziazioni. Il Venezuela si oppone fortemente alla ratifica dell’Accordo di Parigi prima delle previsioni, nel periodo pre-2020 (Doha).

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