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18
Nov

COP27, PROGRESSI SUGLI APPROCCI NON DI MERCATO: LE SESSIONI INFORMALI-INFORMALI PORTANO CONSIGLIO?

A COP27 i negoziati si sono protratti per tutta la notte del 17 novembre e fino alle prime ore del 18 novembre, giorno di chiusura (previsto) dei negoziati. Ne sono emersi risultati chiave sui quali le Parti, però, non hanno ancora raggiunto un consenso definitivo. Tra questi ci sono anche i negoziati sull’articolo 6 dell’Accordo di Parigi, come gli approcci non di mercato ai sensi dell’articolo 6.8. All’inizio della settimana i negoziati sugli approcci non di mercato avevano ricevuto poca attenzione, ma oltre a rivelarsi uno dei – tanti – noccioli duri dei negoziati sull’articolo 6, esacerbano la contrapposizione tra i paesi del Nord e del Sud del mondo (ne avevamo parlato qui). 

Cos’è successo durante la settimana?

Nel corso di consultazioni informali, martedì 15 novembre le parti hanno condiviso opinioni sulle sezioni della bozza di testo decisionale riguardanti: ulteriori aree di interesse delle attività del programma di lavoro per gli approcci non di mercato; una rete di coordinamento e gruppi di lavoro; contributi alla revisione delle attività nel 2026.  

Le Parti hanno discusso a lungo su come razionalizzare un elenco di 24 potenziali aree di intervento aggiuntive e i Paesi in via di sviluppo hanno espresso esitazione, sottolineando la necessità di una visione olistica e integrata. 

Per quanto riguarda la rete e i gruppi di lavoro, i Paesi in via di sviluppo hanno sottolineato la loro importanza nel facilitare il coordinamento e la corrispondenza tra esigenze e sostegno, mentre alcuni Paesi sviluppati si sono opposti alla loro creazione.  

Mercoledì le Parti hanno condiviso le opinioni sulla nuova bozza di testo decisionale, e in particolare su una sezione relativa a una piattaforma web dell’UNFCCC per gli approcci non di mercato che tanto ha fatto discutereInfatti, i Like-Minded Developing Countries (LMDC)un gruppo di Paesi in via di sviluppo uniti da un pensiero comune, ha insistito sulla propria versione di questa piattaforma: gli attori coinvolti negli approcci non di mercato registreranno innanzitutto le informazioni rilevanti attraverso la piattaforma, seguita da “gruppi di lavoro a tavola rotonda” per facilitare la loro corrispondenza (matching) e da workshop che riassumono i relativi risultati. Le Parti si sono confrontate, tra l’altro, sulle funzioni della piattaforma. 

La bozza di decisione del 17 novembre 

nella bozza si decide di adottare il calendario di attuazione delle attività del programma di lavoro per il 2023-2024, e il calendario indicativo per l’attuazione delle attività per il 2025-2026. Si può notare come questo risultato sia frutto di compromessi tra Paesi come quelli in via di sviluppo, che propendevano per un lasso di tempo più lungo, e i Paesi industrializzati che invece sostenevano la necessità di utilizzare un lasso di tempo più breve. I lavori verranno distribuiti su due fasi e una valutazione rapida e semplice dei progressi e dei risultati della prima fase si terrà nel novembre 2024 al fine di migliorare e raccomandare il calendario per l’attuazione delle attività del programma di lavoro per la seconda fase. Per quanto riguarda la dibattuta Piattaforma web UNFCCC per approcci non di mercato, si hanno finalmente dei passi in avanti più concreti. Le Parti hanno deciso, infatti, di rendere operativa la piattaforma web dell’UNFCCC, definendo le specifiche e i dettagli che mancavano nella bozza di decisione del 16 novembre. Per rendere operativa la piattaforma, le Parti dovranno trasmettere al Segretariato alcune informazioni sgli approcci non di mercato, affinché siano registrate sulla piattaforma web UNFCCC. Tra queste spiccano due nuovi punti che non erano stati inclusi finora nelle bozze precedenti: 

  • le parti dovranno aggiornare le informazioni già fornite, compresi eventuali rapporti sui progressi compiuti nell’attuazione degli approcci non di mercato o eventuali “lezioni apprese”;
  • le parti dovranno effettuare un matching autogestito per identificare, sviluppare e implementare gli approcci e registrare le informazioni sulla piattaforma web dell’UNFCCC. Questo punto era stato particolarmente voluto dai paesi in via di sviluppo. 

Sempre per quanto riguarda la piattaforma, le Parti sono state incoraggiate a presentare informazioni sugli approcci non di mercato nelle aree di interesse, con la conferma che questo passaggio non sarà legato a obblighi o diritti per alcuna Parte o altra entità, né rappresenta un’approvazione o un avallo degli approcci non di mercato stessi. 

Sulle aree tematiche aggiuntive, c’è stata un’altra piccola ma importante vittoria per i Paesi in via di sviluppo. Come è stato detto poco fa, le Parti dovevano razionalizzare un elenco di 24 potenziali aree di intervento aggiuntive e gli stati LMDC sottolineavano la necessità di una visione olistica e integrata. Nella bozza di giovedì si è fatto per la prima volta riferimento all’importanza di approcci non di mercato integrati, olistici ed equilibrati, e al loro obiettivo di promuovere l‘ambizione di mitigazione e adattamento, nonostante l’opposizione frequente di stati come il Canada e gli Stati Uniti. L’Unione Europea ha riservato sorprese in questo senso: mentre qualche giorno fa si era mostrata esitante e riluttante, ora si dichiara spesso d’accordo con i Paesi in via di sviluppo e si definisca flessibile nel raggiungere una proposta ponte, di compromesso (bridge proposal). Durante le scorse sessioni informali le Parti avevano dichiarato che le sessioni informali informali (ovvero incontri chiusi agli osservatori, in cui le Parti si ritrovano a discutere in piccoli gruppi per cercare di raggiungere un accordo) erano state particolarmente produttive e avevano aiutato il processo negoziale. 

La delegata degli LMDC e il delegato del gruppo ABU (Argentina, Brazil, and Uruguay) conversano prima dell’inizio della sessione negoziale. 
Credits: Klarisa Stafa

Infine, è stata rivolta al Presidente dell’Organo Sussidiario per la Consulenza Scientifica e Tecnologica (Subsidiary Body for Scientific and Technological Advice – SBSTA) la richiesta  di invitare i rappresentanti dei pertinenti organismi – come il Fondo per l’adattamento, il Fondo Globale per l’Ambiente, la Piattaforma delle Comunità Locali e delle Popolazioni Indigene, ecc. – a una riunione (a giugno 2023) con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra il Comitato di Glasgow e gli organi costituiti. 

Venerdì sera, nel momento in cui si scriveva questo articolo, le Parti non erano ancora arrivate ad un accordo definitivo a chiusura di questa Conferenza delle Parti. Per quanto riguarda gli approcci non di mercato, però, si può affermare che ci siano stati diversi passi in avanti e molti compromessi.

Articolo a cura di Klarisa Stafa, volontaria Italian Climate Network

Foto di copertina: crediti UNFCCC

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