08
Nov

FERMARE LA PERDITA DI FORESTE E IL DEGRADO DEL SUOLO ENTRO IL 2030: A COP27 I LEADER MONDIALI LANCIANO LA PARTNERSHIP SU FORESTE E CLIMA

Lunedì 7 novembre, alla COP27, si è svolto il Summit dei leader su foreste e clima. Il primo vertice si era tenuto a Glasgow un anno fa, quando oltre 140 Paesi si erano impegnati ad arrestare e invertire la perdita di foreste e il degrado del suolo entro il 2030. Un anno dopo in Egitto, 26 Paesi più l’Unione Europea hanno annunciato l’impegno ad aderire alla Forest and Climate Leaders Partnership (FCLP) per implementare in  modo concreto gli impegni presi a COP26. 

Come è stato ricordato nel video di apertura del Summit, 10.000 anni fa la Terra ospitava 6 trilioni di alberi. Nel 1999, quel numero era dimezzato. Le foreste ospitano l’80% di tutte le specie terrestri di animali e piante. Il 90% della deforestazione è causata dall’agricoltura e soltanto in Brasile, negli ultimi 9 mesi, un’area grande 11 volte New York è stata deforestata per far spazio all’attività agricola. Abbattendo le foreste, mettiamo a rischio il nostro pianeta, la biodiversità e noi stessi. 

Andrea Meza Murillo, Deputy Executive Secretary della Convenzione Quadro sulla Desertificazione (UNCCD) – la terza e meno conosciuta convenzione delle Nazioni Unite sull’ambiente insieme a quella sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e a quella sulla Biodiversità (CBD) – ha affermato che per avere un’economia e una società in salute abbiamo bisogno di ecosistemi funzionanti e in salute.

La “Forest and Climate Leaderships Partnership” (FCLP) si basa su 6 principi: assicurare che gli impegni finanziari per supportare la tutela delle foreste siano mantenuti, interrompere i finanziamenti ai progetti che distruggono le foreste e aumentare i finanziamenti con impatto positivo sulla natura (i cosiddetti nature-positive), supportare le popolazioni indigene che per millenni sono state le guardiane delle nostre foreste, aumentare e rafforzare i mercati del carbonio per supportare i paesi ricchi di foreste (forest countries) a raggiungere i propri obiettivi climatici. 

Durante il Summit, il Cancelliere Tedesco Olaf Scholz ha annunciato che a un anno da COP26 siamo in linea con gli impegni economici presi a Glasgow, con 12 miliardi di dollari a tutela delle foreste, e che un quinto di questi fondi è già stato stanziato. Inoltre la Germania ha annunciato il raddoppio del proprio impegno, aumentando a 2 miliardi di euro entro i prossimi 3 anni i fondi dedicati alla protezione delle foreste. Scholz hasottolineato anche l’importanza dell’esito delle elezioni brasiliane e il ruolo positivo di Lula per il clima e la protezione dell’Amazzonia. L’importanza del nuovo governo brasiliano è stata ribadita anche da John Kerry, inviato speciale del clima USA. 

Durante il Summit, il Regno Unito ha annunciato un impegno finanziario di 1.5 miliardi di sterline entro i prossimi 5 anni, di cui 350 milioni dedicati alla protezione della foresta tropicale in Indonesia e 300 milioni dedicati alla protezione dell’Amazzonia, ricordando che le foreste sono il più potente carbon sink (letteralmente “pozzi di assorbimento del carbonio”) del mondo. Dopo il suo intervento il primo ministro inglese, Rishi Sunak, è uscito di corsa dalla sala, si dice a causa di un incontro non programmato con funzionari tedeschi e sudafricani. 

Il Kenya ha annunciato l’impegno a piantare 5 miliardi di alberi entro il 2027 e 10 miliardi di alberi addizionali entro il 2032, sottolineando come l’iniziativa aiuterà anche a creare posti di lavoro per l’economia del paese. Inoltre, il Kenya ha rimarcato la speranza che a COP27 si raggiungano decisioni importanti sui mercati del carbonio, perché rappresentano un importante meccanismo di finanziamento per i paesi ricchi di foreste come il Kenya.


Lo stesso messaggio è stato rimarcato dal Gabon, il primo paese Africano ad aver ricevuto il finanziamento di 17 milioni di dollari per i risultati raggiunti nella riduzione delle emissioni legate alla deforestazione e degradazione forestale. A COP27 il Presidente Ali Bongo Ondimba ha spiegato come i mercati del credito di carbonio attualmente tengano poco conto dell’azione di sequestro del carbonio delle foreste e questo lascia i paesi ricchi di foreste, come il Gabon, con poche soluzioni di sviluppo economico. Infatti, la produzione di greggio, che rappresenta la maggior parte delle esportazioni del paese e delle entrate del governo, è crollata del 45% rispetto alla metà degli anni ’90. Con una popolazione giovane e in crescita e un’estrema disuguaglianza, il paese guarda alle sue foreste per generare posti di lavoro e reddito. 

La Presidente della Tanzania, Samia Suluhu Hassan, ha lamentato come il suo Paese stia fornendo “servizi (di sequestro del carbonio, ndr) gratuiti per il resto del mondo” senza poterne beneficiare tramite il meccanismo dei mercati del carbonio poiché ci sono troppe condizionalità e servono competenze tecniche di cui le persone comuni in Tanzania non dispongono. 

Il Vertice è continuato con l’intervento di Macron: il Presidente francese ha parlato dell’importanza dell’iniziativa africana Green Great Wall, lanciata nel 2007 dall’Unione Africana con l’obiettivo di ripristinare 100 milioni di ettari di suolo degradato nella regione del Sahel, catturare 250 milioni di tonnellate di CO2 e creare 10 milioni di posti di lavoro green entro il 2030. Dal 2021 infatti, la Francia supporta l’iniziativa con impegni finanziari

Durante il Summit è intervenuto anche il Primo Ministro Norvegese, che ha voluto ricordare le popolazioni indigene, gli attivisti per il clima e i giornalisti che sono morti (uno ogni due giorni negli ultimi 10 anni) per proteggere le foreste, chiedendo un minuto di silenzio in sala. 

La Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen ha ribadito l’impegno dell’Europa nell’assumersi la responsabilità della deforestazione causata dal commercio europeo e ha parlato della EU Deforestation Law, che ha l’intento di arrestare la  deforestazione legata alla produzione di beni commercializzati nel mercato UE, assicurando inoltre il sostegno ai paesi produttori nella transizione verso un’economia sostenibile e nature-positive. L’Unione Europea ha inoltre firmato, martedì 7 Novembre a COP27, 5 Forest Partnerships con Mongolia, Zambia, Uganda, Congo e Guyana, con l’obiettivo di fermare la perdita di foreste e tutelare la biodiversità. Von Der Leyen ha concluso il suo intervento annunciando l’adesione formale dell’Unione Europa alla Forest and Climate Leaderships Partnership (FCLP). 
Come ha ricordato Ursula Von Der Leyen, “c’è una ragione se chiamiamo le nostre foreste polmoni verdi. Se i nostri polmoni non funzionano, ogni parte del nostro corpo ne risente; allo stesso modo se le nostre foreste non sono in salute, tutto il pianeta ne soffre”. E tutelare le foreste è la chiave per mantenere le temperature sotto la soglia prevista dall’Accordo di Parigi.

Articolo a cura di Margherita Barbieri, volontaria sezione Clima e Advocacy

You are donating to : Italian Climate Network

How much would you like to donate?
€10 €20 €30
Would you like to make regular donations? I would like to make donation(s)
How many times would you like this to recur? (including this payment) *
Name *
Last Name *
Email *
Phone
Address
Additional Note
Loading...