08
Nov

FINANZIARE LA TRANSIZIONE: LE PROPOSTE DELLA BEI A COP27

Si è svolta ieri a COp27 la conferenza stampa di apertura della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), che ha annunciato importanti iniziative che verranno lanciate nei prossimi giorni alla COP: obiettivo dichiarato, supportare una giusta transizione globale e proteggere la biodiversità.

Il presidente della BEI, Werner Hoyer, ha rinnovato l’impegno della banca nell’affrontare la crisi climatica, dichiarando che “non possiamo nasconderci dietro alla pandemia, alla Guerra in Ucraina o qualsiasi altra crisi, quando si tratta della lotta al cambiamento climatico. Non c’è alternativa se non l’azione per il clima”. In questo senso il presidente ha anche sottolineato gli impegni a suo dire ambiziosi già presi e alcuni obiettivi proposti dalla banca fino a oggi:

  1. Allineare le attività della banca agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, obiettivo che BEI avrebbe raggiunto nel 2021
  2. Dedicare più del 50% della propria capacità finanziaria a progetti per il clima entro il 2025
  3. Attivare  investimenti  climatici entro il 2030 per 1 triliardo di dollari.     

Concretamente, nel 2021 la BEI ha investito € 27.4 miliardi in finanza verde, che corrispondono già oggi a più del 50% delle attività totali. Tali progetti hanno supportato progetti come parchi eolici galleggianti in Europa, produzione di energia solare in Africa, trasporti a basse emissioni in Asia, e progetti di adattamento nell’America Latina. Per il 2022 sono stati messi in campo progetti dello stesso tenore.

Alla COP27 la BEI annuncerà il piano per supportare la giusta transizione

Durante la COP, la Banca pubblicherà una dichiarazione in cui si impegnerà ad ampliare la gamma di strumenti di finanziamento per progetti volti a sostenere una giusta transizione verso un’economia climaticamente neutra in tutto il mondo. La BEI ha promesso anche di impegnarsi nel sostenere delle azioni di adattamento in sostegno delle aree e delle popolazioni più vulnerabili, tramite una visione di “just resilience”. In parallelo, come già iniziato alla COP26 a Glasgow tramite il lancio del “2X Gender-Smart Climate Finance Guide”, l’istituto dichiara di impegnarsi a portare avanti a finanza climatica attenta all’equità genere.

In vista della COP15 sulla Biodiversità la BEI annuncerà una Nuova Struttura per l’Ambiente 

Al termine della COP27, dopo circa due settimane, si apriranno i lavori alla COP15 sulla biodiversità a Montreal – che come Italian Climate Network seguiremo sul posto grazie al lavoro della nostra Sezione Advocacy. La BEI ha presentato impegni e programmi esistenti anche in questo settore, dall’inversione della perdita di biodiversità alla riduzione dell’inquinamento, dall’economia circolare all’economia blu, alla protezione della salute e del benessere umano. In particolare, la Banca lancerà una Nuova Struttura per l’Ambiente (di fatto, un piano strategico) che mirerà ad azioni concrete nei settori citati. 

Questo impegno si concretizzerà, annuncia la BEI, anche tramite il lancio del nuovo Partenariato Mediterraneo per l’Economia Blu da parte della Commissione Europea, la Banca Europea di Ricostruzione e Sviluppo e l’Unione per il Mediterraneo. Il nuovo piano avrà l’obiettivo di aumentare gli investimenti sostenibili per contribuire a migliorare lo stato ambientale del bacino del Mediterraneo – che, ricordiamo, soffre il riscaldamento climatico ad una velocità 1,5 superiore al resto del mondo –  e, allo stesso tempo, per sfruttare le opportunità economiche che l’economia blu ha da offrire.

Un’ambizione comune

Nel mondo tuttavia non esiste solo la BEI: l’importanza svolta da tutte le Banche di Sviluppo Multilaterali è fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015. Esse sono infatti capaci di mobilitare capitali e attrarre investimenti tramite prestiti e garanzie, basandosi su una forte conoscenza dei contesti regionali. In questo senso, lo statement per un’ambizione condivisa per l’azione climatica delle Banche di Sviluppo Multilaterale annunciato il 6 novembre proprio a COP26 è è da leggere come un passo avanti verso un crescente coordinamento tra queste importanti istituzioni.

Articolo a cura di Aurora Audino, volontaria sezione Clima e Advocacy

Foto di copertina: credits Aurora Audino

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