italian climate network circular-economy Gambia
08
Nov

PIU ECONOMIA CIRCOLARE PER RILANCIARE GLI NDC

Sabato 6 Novembre si è tenuto un side event ufficiale sul ruolo dell’economia circolare nel rilanciare l’ambizione dei contributi nazionali determinati o national determined contributions (NDC). L’evento si è svolto sotto la moderazione del Segretario per il cambiamento climatico dell’Argentina e ha visto l’intervento di diverse organizzazioni multilaterali come UNEP, UNDP e l’UNFCCC stessa e di qualche paese impegnato nella transizione circolare come Paesi Bassi, Finlandia, Gambia e Argentina.

In apertura dell’incontro, il Direttore dei Programmi di UNFCCC, Daniele Violetti, ha ricordato che per mantenere la crescita media della temperatura globale sotto +1,5°C è fondamentale aumentare l’ambizione dei contributi determinati nazionali e che l’economia circolare è un risorsa fondamentale per i  governi in questo senso. Infatti come sottolineato dalla Fondazione Ellen MacArthurt e da Circle Economy, i Paesi difficilmente raggiungeranno gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi se non integreranno l’economia circolare nei loro contributi nazionali. Per altro, l’economia circolare ha un potenziale enorme dato che l’economia globale è attualmente circolare solo per l’8.6%.

(fonte: Circle Economy, 2021)

Attualmente gli impegni climatici nazionali sono quasi esclusivamente incentrati sulle emissioni di gas climalteranti prodotti dalla transizione energetica e non considerano a sufficienza le emissioni prodotte nel processo produttivo di beni. Emissioni queste ultime, che potrebbero essere ridotte notevolmente tramite l’economia circolare.

Durante l’incontro, il Gambia ha relazionato sulla propria esperienza: un esempio nazionale virtuoso di integrazione dell’economia circolare nei propri NDC. Durante il side event era anche previsto un intervento da parte del Laos, come altro early adopter insieme al Gambia, nell’integrazione dell’economia circolare nel proprio NDC, ma i delegati laotiani non hanno potuto partecipare in presenza a Glasgow e a causa di problemi di collegamento non sono riusciti ad intervenire.

Ancora troppi pochi paesi integrano in maniera efficace l’economia circolare nei propri contributi determinati nazionali. Infatti, durante l’incontro è stata ribadita l’urgenza di passare da obiettivi e roadmaps di lungo periodo all’adozione di policies efficaci per implementare proprio quelle roadmaps.

Durante l’incontro, sono inoltre emerse diverse tematiche ricorrenti nel dibattito sull’economia circolare, in primis l’importanza centrale di un approccio sistemico e co-creativo ed il ruolo del multilateralismo per affrontare questo tema. Senza collaborazione e inclusione di tutti gli stakeholders e right-holders nella conversazione, secondo il principio leave no one behind, non sarà facilmente traguardabile la transizione globale da un sistema produttivo lineare a quello circolare e rigenerativo. Come hanno ribadito sia i Paesi Bassi che l’Argentina serve un dialogo inclusivo e trasparente per generare consensus sulle ambizioni circolari comuni per i prossimi decenni.

Un altro argomento fondamentale ricordato durante l’incontro è il ruolo della finanza per supportare la transizione circolare. Infatti uno dei principali ostacoli alla transizione circolare è la disponibilità e l’accesso a fondi finanziari che la supportino.

Inoltre è stata ribadita l’importanza della formazione e del capacity-building sui temi dell’economia circolare come strumento per supportare un cambio di approccio sia da parte dei produttori che da parte dei consumatori e della società civile.

Infine, tra i settori prioritari per la transizione circolare sono stati ricordati dalla direttrice esecutiva di UNEP, Inger Andersen: l’edilizia, il sistema alimentare, la plastica e l’e-waste.

L’economia circolare riveste un ruolo importante nell’aumento delle ambizioni nazionali in materia di NDC. Scopriremo con i prossimi aggiornamenti degli impegni nazionali se questa opportunità sarà colta o meno.

di Margherita Barbieri, Volontaria Italian Climate Network a COP26

Questo articolo del Bollettino COP di ICN fa parte del progetto EC DEAR SPARK. ICN monitora i negoziati e riporta quanto accade in italiano e in inglese, sul nostro sito e sui canali social, come parte di un consorzio paneuropeo di oltre 20 organizzazioni no-profit impegnate nel promuovere la coscienza climatica con particolare attenzione al ruolo dei giovani e ai temi della cooperazione internazionale e delle politiche di genere.

You are donating to : Italian Climate Network

How much would you like to donate?
€10 €20 €30
Would you like to make regular donations? I would like to make donation(s)
How many times would you like this to recur? (including this payment) *
Name *
Last Name *
Email *
Phone
Address
Additional Note
Loading...