L’accordo politico raggiunto dal Parlamento europeo, dalla Commissione e dagli Stati membri dell’UE include un obiettivo giuridicamente vincolante per aumentare la quota di energia rinnovabile nel consumo energetico complessivo dell’Unione al 42,5% entro il 2030. Ciò significa, in termini pratici, raddoppiare la quota pulita nel mix energetico dell’UE, che attualmente è pari al 22,1%, secondo le statistiche interne. L’accordo chiude i negoziati sui principali elementi del pacchetto clima dell’UE “Fit for 55”, presentato nel luglio 2021, che mira a raggiungere una riduzione netta del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030.
Considerazioni sulla necessità di un aggiornamento migliorativo del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, il PNIEC, nostro strumento nazionale di pianificazione sulle politiche energetiche e climatiche per il periodo 2020-2030.
Il report AR6 dell'IPCC conferma un approccio al cambiamento climatico attento alla tutela dei diritti umani. Cruciale ora garantire equità e giustizia sociale e climatica nella lotta al cambiamento climatico. C’è una stretta interdipendenza tra vulnerabilità umane e vulnerabilità ecosistemiche.
La Risoluzione presentata da Vanuatu all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è stata adottata. Più di 130 Stati hanno supportato la Risoluzione confermando una comune azione per la lotta al cambiamento climatico.
Il 16 Marzo 2023 l'Unione Europea ha presentato il Net-Zero Industry Act (NZIA), un piano ambizioso per ridurre le emissioni di gas serra dell'industria europea a zero entro il 2050. Fa parte del Green Deal Industrial Plan che, con un fondo di 250 miliardi di euro, mira a fornire una direzione chiara all'industria europea per la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e a promuovere l'innovazione tecnologica per affrontare la crisi climatica globale.
La Risoluzione richiesta da Vanuatu, piccola isola dell’Oceano Pacifico gravemente minacciata dal cambiamento climatico, supportata da 120 Stati in conformità con l'articolo 96 dello Statuto delle Nazioni Unite, richiede alla Corte internazionale di giustizia, ai sensi dell'articolo 65 dello Statuto della Corte, di pronunciare un parere consultivo rispetto al principio di prevenzione di danni significativi all'ambiente e al dovere di proteggere e preservare l'ambiente marino.
Abbiamo a cuore il nostro Pianeta e vogliamo agire per il clima!
Italian Climate Network è un’associazione ONLUS nata per affrontare la crisi climatica e assicurare all’Italia un futuro sostenibile.
Gli impatti su ecosistemi, società e attività economiche sono un problema sempre più urgente che riguarda tutti noi, nessuno escluso. Per questo motivo lavoriamo affinché il tema dei cambiamenti climatici diventi prioritario nel dibattito pubblico e occupi un ruolo centrale nell’agenda politica nazionale.
Siamo impegnati quotidianamente in attività di educazione, divulgazione e advocacy, che puntano a coniugare rigore scientifico e capacità di rivolgerci a pubblici diversi.
Collaboriamo con altre associazioni, gruppi locali, aziende e autorità pubbliche, sia a livello italiano che internazionale, nella convinzione che la risposta a questa grande sfida non possa che essere collettiva.
Lavoriamo dal 2011, valorizzando l’impegno di tante persone, e continueremo a farlo per promuovere il cambiamento di cui abbiamo bisogno.
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