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Nov

AGRICOLTURA E FORESTE, A COP26 IL FOCUS DELL’UE

Il padiglione dell’Unione Europea alla COP26 di Glasgow ha dedicato un’intera giornata, lunedì 8 novembre, al tema dell’agricoltura, delle foreste e dell’utilizzo del suolo. 14 eventi in persona e online hanno visto rappresentanti di diverse organizzazioni e della società civile trattare le sfide e le opportunità per questo settore, la cui importanza per la riduzione e rimozione delle emissioni di gas serra è stata discussa in un precedente articolo.

Al centro della giornata c’è stato soprattutto il ruolo delle soluzioni naturali e rigenerative finalizzate a trasformare i sistemi alimentari, su tutte l’agroecologia e la pastorizia.

L’agro-ecologia è un sistema di produzione alimentare basato sull’utilizzo di principi ecologici e processi naturali e sulla riduzione di fertilizzanti e pesticidi chimici. Il suo impiego su larga scala porterebbe a una riduzione delle emissioni di carbonio del settore e contribuirebbe alla preservazione della biodiversità e dell’integrità dei suoli.

Non solo: secondo gli esperti questo sistema rappresenta un’opzione più resiliente ai cambiamenti climatici futuri e potrebbe contribuire alle capacità di adattamento. Un discorso simile vale anche per la pastorizia, che si basa sulla variabilità ambientale e sullo sfruttamento di risorse naturali imprevedibili. Questa caratteristica, in contrasto con l’attuale sistema alimentare basato sulla prevedibilità, favorirebbe l’adattamento climatico in diverse parti del mondo.

Al padiglione UE della COP26 si è discusso anche del ruolo della politica e degli investimenti nel facilitare la transizione ecologica di questo settore. Diversi esperti hanno sottolineato l’importanza di avere politiche coerenti a livello internazionale, nazionale e regionale: le attuali politiche per una maggior sostenibilità, infatti, sono spesso contrastate da una spinta verso l’aumento della produzione di cibo a basso costo. Allo stesso tempo, inoltre, i governi stanno investendo miliardi in sussidi (pensiamo alla PAC – Politica Agricola Comune europea) per sostenere l’attuale sistema alimentare, che ha conseguenze drammatiche per la salute dell’ambiente e dei cittadini. Sarà quindi cruciale reindirizzare questi sussidi per facilitare la transizione del settore verso la sostenibilità.

Gli esperti hanno infine notato come attualmente, nel settore, la transizione manchi di una visione comune. Il sistema alimentare del futuro dovrà sostenere le comunità rurali e produrre cibo nutriente e accessibile per tutti, nel rispetto del pianeta e delle persone.

Ma qual è la strada migliore per arrivare a questo traguardo? A differenza di altri settori come quello energetico e dei trasporti, non c’è una risposta chiara. “Non esiste l’equivalente dei pannelli solari e delle pale eoliche per questo settore”, ha affermato un rappresentante della Banca Mondiale. Per questo sarà importante continuare a discuterne a livello internazionale. La speranza espressa da molti speaker è che queste discussioni possano coinvolgere un pubblico sempre più ampio, e presto spostarsi dai side events alle sale dei negoziati veri e propri

di Alessandro Caprini, Volontario Italian Climate Network per COP26

Questo articolo del Bollettino COP di ICN fa parte del progetto EC DEAR SPARK. ICN monitora i negoziati e riporta quanto accade in italiano e in inglese, sul nostro sito e sui canali social, come parte di un consorzio paneuropeo di oltre 20 organizzazioni no-profit impegnate nel promuovere la coscienza climatica con particolare attenzione al ruolo dei giovani e ai temi della cooperazione internazionale e delle politiche di genere.

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