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Trasparenza per attuare l’Accordo di Parigi: come assicurarla?

 

Photo by IISD/ENB | Kiara Worth Link: http://enb.iisd.org/climate/cop24/enb/2dec.html

di Francesco Capezzuoli

Nel quinto giorno di lavori alla conferenza ONU sul clima di Katowice si sono susseguite serrate le consultazioni informali sui vari agenda item dell’APA (Ad Hoc Working Group on the Paris Agreement). Fra le altre sessioni le Parti si sono riunite per discutere di modalità, procedure e linee guida per il framework sulla trasparenza per l’azione e il supporto.

I facilitatori hanno ricevuto osservazioni da piccoli gruppi di Parti e vogliono raggiungere il più ampio consenso possibile sul testo: “Le Parti hanno fatto i compiti (ovvero revisionare il testo) e ora vogliamo correggerli in modo da andare avanti più efficacemente e velocemente possibile. Se non riceveremo specifiche osservazioni su elementi precisi ci riserviamo di effettuare le nostre valutazioni riguardo tali punti (vale a dire deciderà il segretariato). Ma abbiamo fiducia di ricevere feedback da più Parti possibili oggi e nei prossimi giorni”.

Di seguito vengono riportate alcune delle questioni più spinose facenti parte del dibattito sulla trasparenza:

  • supportare i paesi in via di sviluppo nella loro attività reportistica;
  • flessibilità nell’elaborazione degli obblighi di trasparenza considerando le diverse circostanze dei paesi sviluppati e in via di sviluppo;
  • modalità della revisione, da parte di esperti tecnici, delle misure in materia di trasparenza.

I gruppi negoziali hanno in seguito commentato il testo raggiunto. È intervenuta per prima l’Unione Europea, la quale riconosce il passo avanti fatto nel testo e che si vede riflessa in esso. Tuttavia, alcune aree sono ancora lontane dall’essere concordate a causa di alcune Parti che fanno ostruzionismo e non permettono alla discussione di decollare. In tale direzione va la volontà UE di lasciare che alcune decisioni siano prese dal segretariato e non dalle Parti. Al contrario il Buthan, a parte dei paesi meno sviluppati (LDCs), denuncia che molti punti non sono stati discussi come si deve in queste riunioni informali come ad esempio la flessibilità. Auspicano inoltre un chiaro riferimento al supporto per LDCs e i paesi insulari in via di sviluppo (SIDS). Anche Egitto ed Arabia Saudita (quest’ultima a nome dell’Arab Group) esprimono forte preoccupazione sul fatto che le loro proposte non siano prese in considerazione. Intervento duro quello successivo del Brasile che rimarca la grande imperfezione del testo e incalza il segretariato affermando: “Non abbiamo capito perché inserite parentesi e ne eliminate altre, vogliamo sperare che non lo facciate per indirizzare la discussione. Le vostre scelte non rappresentano quelle delle parti: rispettiamo il segretariato e consideriamo ciò che dice ma non deve negoziare con noi”. Sostanzialmente il Brasile pone un forte accento sul fatto che il processo negoziale è party-driven, ovvero guidato nelle sue dinamiche dalle Parti.

Sulla stessa falsariga la Cina che si mostra preoccupata sul fatto che il segretariato non faccia sue le osservazioni delle Parti. Aggiunge inoltre che per le “key issues ci sono parentesi troppo piccole”, ovvero che le questioni cruciali dovrebbero essere oggetto di una negoziazione più ampia e non forzatamente limitate.

Il punto critico invece per Costa Rica (AILAC, il gruppo dei paesi latino-americani e dei caraibi) e Maldive (AOSIS, alleanza dei piccoli stati insulari) consiste nelle informazioni necessarie per tracciare i progressi fatti nell’implementazione e dei Contributi nazionali volontari (NDC): richiedono chiarificazioni sugli indicatori che verranno utilizzati e la periodicità di rapporti da pubblicare.

I lavori del segretariato e delle Parti su questo item  così come sugli altri è continuato fino a sabato pomeriggio, giorno in cui i testi negoziali dell’APA saranno presentati alla COP per poi essere oggetto di lavori nella seconda settimana. Si prevedono altre serate (e notti) di lavoro frenetico per i delegati che dovranno ultimare il testo in breve tempo. Il tempo non sembra mai essere abbastanza: riusciremo a fare progressi soddisfacenti?

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