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CLIMATE SPACE FESTIVAL 2022: LA PARTECIPAZIONE DI ITALIAN CLIMATE NETWORK

Durante il mese di dicembre Italian Climate Network ha partecipato all’edizione 2022 di Climate Space con Maria De Pasquale, coordinatrice della sezione Clima ed Educazione, e Francesca Casale, formatrice del Progetto Scuola. Il progetto Climate Space, a cura di Francesco Cara, nasce da un’idea di Ludovico Einaudi e si ripete tutti gli anni in occasione dei suoi concerti al Teatro dal Verme di Milano, in collaborazione con Ponderosa Music&Art. Si tratta di uno spazio per esplorare, attraverso le immagini e la musica, le relazioni con la natura che cambiano con le conseguenze dei cambiamenti climatici. Quest’anno il tema di Climate Space erano le interconnessioni tra natura e città, la dipendenza delle città dalle risorse naturali e la permeabilità e l’influenza reciproca tra ambiente urbano e naturale.

Il tema di Climate Space 2022 è stato sviluppato nel corso delle quindici giornate con quindici diversi cortometraggi che hanno fatto da filo conduttore per le attività di ciascuna giornata: laboratori mattutini con gli studenti del Liceo Artistico Boccioni di Milano, proiezione con approfondimento e dialogo con il pubblico prima del concerto di Ludovico Einaudi e, infine, una proiezione con sonorizzazione live in seguito al concerto.

Italian Climate Network ha preso parte all’iniziativa organizzando i laboratori per gli studenti e animando la discussione post proiezione del documentario nel tardo pomeriggio dell’1 e 12 dicembre. Le giornate sono state scandite dai documentari “Before Glaciers Melt – Prima che i ghiacci si sciolgano” e “Soul of Storm – L’anima del ciclone”. Il primo ci ha portati a incontrare il climatologo turco Levent Kurnaz, che ci ha accompagnato in una passeggiata per Istanbul, raccontando come i cambiamenti climatici abbiano un effetto sulla fusione dei ghiacciai e sul conseguente innalzamento del livello del mare. Con il secondo, invece, abbiamo seguito cinque amici cinesi, cacciatori di cicloni, che negli ultimi anni hanno cercato di avvicinarsi ai tifoni, per catturare le immagini delle tempeste e della conseguente devastazione, raccogliendo più informazioni possibili sulle condizioni meteorologiche, come la velocità del vento e la quantità di precipitazioni. 

Climate Space 2022 – Francesca Casale e Francesco Cara, discussione post visione documentario

I documentari sono stati d’ispirazione per l’ideazione dei laboratori di ICN. Entrambi, seppur in modo diverso, hanno dipinto il ritratto di persone che si impegnano ad accrescere la conoscenza e la consapevolezza dei fenomeni legati al cambiamento climatico, consentendoci di riflettere sulle misure di adattamento e mitigazione. La sfida, in questo caso, era coniugare il rigore scientifico con la sensibilità artistica di studenti e studentesse, costruendo insieme un dialogo tra scienza e arte.

I laboratori sono stati uno spazio di ascolto reciproco dove ICN ha messo a disposizione la propria competenza raccontando ai ragazzi e alle ragazze quali sono gli effetti dei cambiamenti climatici sui due tipi di eventi affrontati dai documentari: più lenti e sul lungo termine, come nel caso dell’innalzamento del mare, oppure rapidi ma altrettanto devastanti, come i fenomeni meteorologici estremi. E’ stato interessante partire dallo spunto dei due cortometraggi per spiegare che spesso facciamo fatica ad attivarci in prima persona per combattere i cambiamenti climatici, proprio a causa della distanza geografica e temporale tra la causa e gli effetti. Abbiamo, però, sottolineato che anche in Italia gli effetti dei cambiamenti climatici sono ormai visibili,  che anche i nostri territori e le nostre coste sono colpiti da eventi estremi sempre più frequenti e che, in un futuro che l’essere umano potrà rendere più o meno lontano, molte aree saranno sommerse a causa dell’innalzamento del livello del mare. Non abbiamo trascurato di raccontare ai ragazzi che le soluzioni per adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici esistono, che è già possibile metterle in pratica e che ognuno di noi deve essere consapevole di quali sono i pericoli a cui è soggetto e dei comportamenti da adottare  di conseguenza. Ci siamo focalizzati in particolare sulle soluzioni naturali (Nature Based Solutions), per rimanere in linea con la tematica città-natura di Climate Space.

In seguito alla lezione teorica, abbiamo lasciato ampio spazio ai ragazzi per un’attività creativa. A partire dalle immagini attuali di alcune città in diverse zone del pianeta è stato chiesto loro di immaginare come saranno queste città in due diversi scenari di innalzamento del livello del mare, in particolare uno scenario più ottimista, con un incremento di temperatura di 1.5°C rispetto al periodo pre-industriale e un conseguente innalzamento del mare più contenuto e un secondo scenario con incremento di temperatura di circa 3°C, quello verso cui al momento ci stiamo dirigendo con gli impegni presi nei National Determined Contributions dei Paesi. I ragazzi e le ragazze avevano a disposizione una mappa di riferimento che indicava, nei dintorni della città che gli era stata assegnata, quali saranno i territori sommersi a causa dell’innalzamento del mare nei due scenari. Senza pretesa di accuratezza scientifica, gli studenti hanno utilizzato diversi materiali (tessuti, foglie, acquerelli, fogli di giornale) per trasformare le fotografie delle loro città, dando vita a dei futuri possibili. 

Climate Space 2022 – laboratori con gli studenti
Climate Space 2022 – laboratori con gli studenti

I risultati dei laboratori sono stati entusiasmanti per tutti i partecipanti. I ragazzi e le ragazze si sono appassionati alle attività e hanno espresso le loro idee sul tema dei cambiamenti climatici, partendo dagli spunti dei cortometraggi. E’ emerso che, secondo loro, se ne parla ancora poco e che spesso c’è disinteresse su queste tematiche da parte delle persone, quando invece il contributo di tutti potrebbe essere rilevante. Sono temi complessi, ma a livello globale si possono affrontare per trovare, e applicare, delle soluzioni. Guardando le elaborazioni delle immagini, l’angoscia che suscitano questi eventi traspare chiaramente, con l’utilizzo di colori scuri e rossastri, la rappresentazione di materiale detritico o l’utilizzo di parole eloquenti. I ragazzi e le ragazze, tralasciando l’accuratezza nella rappresentazione del fenomeno, hanno voluto rappresentare e dare maggiore importanza agli impatti che l’innalzamento del livello del mare potrebbe avere sulla vita delle persone direttamente colpite e sulla sensibilità della popolazione.

Come Italian Climate Network riteniamo che sia fondamentale portare avanti attività educative sulle tematiche legate ai cambiamenti climatici e i progetti della sezione Clima ed Educazione servono proprio a raggiungere il maggior numero di giovani per accrescere la sensibilità verso questi temi tramite strumenti ed attività che li possano coinvolgere in prima persona. Come abbiamo potuto sperimentare durante i laboratori di Climate Space, lasciare spazio ai ragazzi e alle ragazze per esprimere il loro punto di vista, anche attraverso l’uso di una varietà di linguaggi, è fondamentale perché possano esprimere la propria visione e sentire di contribuire attivamente al loro e al nostro futuro

Articolo a cura di Maria De Pasquale, coordinatrice sezione Clima ed Educazione e Francesca Casale, formatrice del Progetto Scuola

Foto di copertina: Francesca Casale durante l’attività di formazione con gli studenti del Liceo Artistico Boccioni di Milano

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