L’Unione Europea ha annunciato una revisione migliorativa del proprio NDC. Un'ulteriore riduzione del 2% di emissioni deriverebbe da un nuovo regolamento su suoli e foreste, ma forse non solo: c’entra anche la guerra in Ucraina. Un’approvazione in Consiglio Europeo non sembra percorribile, si sceglie una strada tecnica.
La Glasgow Financial Alliance for Net Zero (GFANZ) rappresenta senza ombra di dubbio il maggiore impegno (almeno in termini di quantità di capitale allocato), sottoscritto dalla finanza privata a favore del raggiungimento del Net Zero al 2050. Fondata nell’Aprile 2021 e presentata da Mark Carney durante la COP26, essa raccoglie oggi più di 550 istituzioni finanziarie, per un totale di più di 130 mila miliardi di dollari gestiti.
Abbiamo seguito un side event sulla finanza per la resilienza climatica nel Mediterraneo e Africa, con focus su adattamento settore idrico. Il sostegno finanziario non è ancora sufficiente per l’adattamento. Mediterraneo e Africa sono fortemente colpiti nel settore idrico dal cambiamento climatico.
Nel negoziato per l’articolo 6.4 dell’Accordo di Parigi si discute ancora per mantenere il rispetto dei diritti umani nel testo. Tra i delegati c’è ancora confusione nella distinzione tra crediti autorizzati e non autorizzati, e il link tra articolo 6.4 e 6.2. Il negoziato sull’articolo 6.4 continua con sessioni straordinarie per cercare di trovare un accordo sul testo per mercoledì 16 novembre.
Tra i temi chiave di COP27 - insieme a perdite e danni, finanza climatica e adattamento - ci sono anche mitigazione e ambizione. Nel programma di lavoro per la mitigazione si parla di scienza, di responsabiltà comuni ma differenziate (common but differentiated responsibility), di natura ma anche di riduzione (phase down) invece di uscita (phase out) dal carbone. Si discute ancora sulla durata del programma e sui meccanismi di implementazione.
Un coinvolgimento della società civile è necessario per una soluzione su adattamento e implementazione. Per scongiurare i disastri ambientali causati dal cambiamento climatico è necessario lavorare sulla prevenzione. Perdite e danni sono un tema al centro - anche - di questo evento e gli esperti ribadiscono la necessità di finanziare i meccanismi appropriati e investire nella resilienza.
Abbiamo a cuore il nostro Pianeta e vogliamo agire per il clima!
Italian Climate Network è un’associazione ONLUS nata per affrontare la crisi climatica e assicurare all’Italia un futuro sostenibile.
Gli impatti su ecosistemi, società e attività economiche sono un problema sempre più urgente che riguarda tutti noi, nessuno escluso. Per questo motivo lavoriamo affinché il tema dei cambiamenti climatici diventi prioritario nel dibattito pubblico e occupi un ruolo centrale nell’agenda politica nazionale.
Siamo impegnati quotidianamente in attività di educazione, divulgazione e advocacy, che puntano a coniugare rigore scientifico e capacità di rivolgerci a pubblici diversi.
Collaboriamo con altre associazioni, gruppi locali, aziende e autorità pubbliche, sia a livello italiano che internazionale, nella convinzione che la risposta a questa grande sfida non possa che essere collettiva.
Lavoriamo dal 2011, valorizzando l’impegno di tante persone, e continueremo a farlo per promuovere il cambiamento di cui abbiamo bisogno.
Aiutaci a costruire una società migliore, attenta soprattutto alle future generazioni!